Il Marocco (arabo: المغرب, Al-Mamlaka al-Maghribiyya, "regno dell'occidente") è uno stato dell'Africa settentrionale, nella parte occidentale della regione definita anche come Maghreb. Deve il suo nome alla città di Marrakech.
Le sue coste sono bagnate dal Mar Mediterraneo nella parte settentrionale e dall'Oceano Atlantico in tutto il tratto ad ovest dello Stretto di Gibilterra.
I confini terrestri sono con la sola Algeria, ad est e sud-est, e con il territorio del Sahara Occidentale a sud (rivendicando il Marocco la sovranità su quest'ultimo territorio, il confine meridionale viene dal Marocco considerato essere la Mauritania). Si contano però anche 4 enclave spagnole nella parte affacciata sul Mediterraneo: Ceuta, Melilla, Peñón de Vélez de la Gomera, Peñón de Alhucemas. Anche le isole Chafarinas, sulla costa del Mediterraneo, 45 km ad est di Melilla appartengono alla Spagna, così come le Isole Canarie al largo del lembo più meridionale della costa atlantica del Marocco. In fine l'isola Perejil, uno scoglio disabitato presso lo stretto di Gibilterra, è tutt'ora disputato tra Marocco e Spagna.
Il Marocco è una monarchia costituzionale: l'attuale monarca è Mohammed VI e il capo del governo è Abbas El Fassi.
La lingua ufficiale del paese è l'arabo, anche se il 40% degli abitanti parla il berbero (introdotto di recente nelle scuole ma non riconosciuto come lingua ufficiale); il francese è una seconda lingua diffusa ed è molto usato nell'amministrazione, nell'educazione superiore e nei commerci.

venerdì 23 aprile 2010

Saluto alla Scuola

Sono molto grata alla scuola Liceo delle Scienze Sociali dell'Istituto SAN  BENEDETTO di Montagnana che in collaborazione con la sezione di ITALIA NOSTRA  ha istituito un corso  formativo  di  Informatica.Il  corso è  stato tenuto dal   Professore  Alfonso D'Ambrosio  con l'assistenza ad  ognuno dei corsisti di  alunne  che frequentano il  quarto anno liceale . Sono stata  molto fortunata nella assegnazione della studentessa mia assistente : Hagar Haddouch.  E molto brava ,io devo ancora fare molto esercizio per  impratichirmi  .Terminata l'ora  di  lezione scenderemo nella sala d'accoglinza  (oggi e l'ultimo giorno di lezione) per un saluto scambievole ed  un  brindisi 

mercoledì 14 aprile 2010

Città del Marocco

La città imperali di Rabat, Marrakech, Meknes e Fes, le rinomate località di mare come Casablanca, Agadir e Tangeri, gli splendidi minareti, l'intramontabile fascino del deserto del Sahara e dei maestosi Monti Atlas ... tutto questo rende il MAROCCO un'ambita meta da non perdere, visitata e apprezzata da milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.


Città imperiali
Un viaggio nella storia attraverso le diverse culture stanziatesi nel territorio del Marocco si può vivere visitando le quattro città imperiali:



Rabat
Capitale di uno stato moderno, Rabat è il simbolo dell'immortalità del Marocco. Abbracciata da chilometri di mura color ambra e ornata da ibiscus, Rabat mescola nella stessa raffinata eleganza il suo cuore storico e la città attuale. Ospita il Palazzo Reale di Sua Maestà Hassan II, è sede del Governo del Marocco, dei Ministeri e delle Amministrazioni. Possiede la più grande università del Paese e pullula di negozi, librerie, cinema, teatri ...


Marrakech
Marrakech è la seconda città del Marocco per dimensione e importante centro di cultura, intrattenimento e piacere. Questa antica capitale è oggi una città molto vivace, famosa per i suoi mercati e le sue manifestazioni.



La piazza Djemaa el-Fna è il luogo in cui accade tutto: qui le varie tribù vengono a vendere i loro manufatti e i commercianti Berberi portano i loro prodotti. Tra i monumenti storici di Marrakech spiccano le tombe sadiane delicatamente intarsiate e il minareto della Koutoubia, uno dei monumenti islamici più belli del nord Africa ...


Meknès
E' il sultano Moulay Ismail che nel XVII secolo inizia a farne la più meravigliosa capitale imperiale: palazzi, moschee, giardini, vasche, scuderie vengono costruite in più di cinquant'anni senza tuttavia riuscire a completare il gigantesco perimetro delle mura ...


Fès
Capitale intellettuale e artigianale, perla del mondo arabo, Fès è la più imperiale fra le città del Marocco; è il centro spirituale e culturale del Marocco tradizionale. Si divide in Fès sl Jédid (la nuova) e Fès el Bali (l'antica) ...
Capitale intellettuale e artigianale, meta turistica d'eccezione, considerata la perla del mondo arabo, Fès è la più imperiale fra le città del Marocco; è anche il centro spirituale e culturale del Marocco tradizionale. Si divide in Fès sl Jédid (la nuova) e Fès el Bali (l'antica).
La città è suddivisa in tre aree: la vecchia Medina, la nuova Medina e la Ville Nouvelle, costruita dai Francesi nel XIX secolo, con grandi piazze e larghi viali.
Nella vecchia medina, Fès el Bali, non ci sono auto; si può passeggiare, attraverso i numerosi e stretti vicoli, in una città che sembra faccia parte ancora del passato.
I vari souk sono segnalati da indicazioni turistiche e si trovano lungo il labirinto di viuzze; qui si può acquistare di tutto, animali vivi, fiori, oggetti artigianali, il tutto avvolto in un intenso profumo di legno di cedro.
Nella vecchia città si vedono ancora i bambini che vanno a prendere l'acqua alla fontana nella piazza, gli artigiani che lavorano gli oggetti con strumenti antichissimi, le donne che fanno il pane in casa e improvvisati venditori di cibi per strada. La nuova Medina, Fès sl Jédid, si può raggiungere a piedi dalla vecchia, passando attraverso i giardini pubblici ed è circondata da enormi mura con le caratteristiche e bellissime porte.Vicino alle due medine si trova la Kasbah Cherarda, in passato una fortezza, attualmente sede dell’università di Fes, considerata la più antica.
La Mellah, in passato ospitava gli ebrei, ma molti anni fa furono sterminati dagli arabi e furono sepolti nel cimitero che si trova accanto al quartiere.
Da visitare anche la Medersa Bou Inania, una costruzione lussuosa che conferma la ricchezza dell'antica città imperiale di Fes.
A Fes si trovano le più famose concerie del Marocco, con le vasche all'aria aperta, dove si trattano le pelli grezze e dove successivamente vengono colorate.

Il Palazzo Reale di Fès
L'immenso Palazzo Reale, residenza del Re, con le sue splendide porte d'oro zecchino costruite fra il 1969 e il 1972, è adiacente alla Nuova Medina.
Il Palazzo non è accessibile

La vita a Marrakesh

La vita notturna nella nostra città si vive più intensamente per le strade che nei locali, specialmente presso la piazza Djemmá el-Fná.


I bar notturni sono sparpagliati per la città tra Palmeraie, Guéliz e Hivernage.



Una grande moltitudine di gente si concentra lì quando si fa notte, attraversando la piazza e tutti i suoi locali. Nei dintorni, la vita notturna e turistica si svolge nella normalità: i turisti escono, comprano e si dilettano con la nostra cucina e gli spettacoli dei musicisti, degli acrobati, saltimbanchi, ciarlatani, guaritori, incantatori di serpenti..Per cui, passare la notte osservando questo spettacolo dalla terrazza di un locale, degustando un buon the non è assolutamente un brutto programma!



Se invece vuoi conoscere bar marocchini in stile occidentale, puoi visitare quartieri come Mammounia, Le Charleston o la piazza Abd el Moumen Ben Alí.



Inoltre, se sei entusiasta, puoi passare per qualche ristorante e fermarti per una cena tranquilla ed esotica mentre ti lasci deliziare dagli spettacoli del nostro folklore: musicisti, ballerine della danza del ventre...

mercoledì 7 aprile 2010

STORIA DEL MAROCCO

Antica regione dell'Africa Settentrionale, oggi divisa tra il Marocco e l'Algeria, abitata dai Mauri. Regno indipendente dal IV secolo a.C., subì l'influenza di Cartagine. Fu assoggettata dai romani in seguito all'uccisione dell'ultimo re Tolomeo (40 d.C.) e divenne, nel 42 a.C., la provincia della Mauretania Tingitana.
Nel 429 d.C., dalla penisola iberica, giunsero in questa regione i Vandali, che quasi un secolo dopo, nel 533 furono sconfitti dai bizantiNel 683, circa 50 anni dopo la morte del Profeta dell'Islam, Maometto, il Marocco viene conquistato dalle truppe di ʿUqba b. Nāfiʿ.ni, guidati da Belisario.È alla fine del XVIII secolo che risalgono le prime penetrazioni di tipo commerciale delle potenze europee, Francia e Gran Bretagna per prime.
Nel corso del XIX secolo, divenuto il Marocco oggetto dell'interesse delle potenze coloniali, sulla spinta di forze nazionalistiche il sultano del Marocco tentò di riprendere il controllo delle città di Ceuta e Melilla. Il tentativo fallì per la pronta reazione della Spagna, che portò all'occupazione di Tétouan nel 1860 e al pagamento di ingenti somme come riparazione per i danni di guerra.
All'inizio del XX secolo risalgono le prime occupazioni francesi in terra marocchina, che Al termine della guerra, il partito Istiqlal chiese agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna l'appoggio per la causa indipendentista. La Francia, impegnata nelle crisi d'Algeria e d'Indocina, cercò di arrivare ad una soluzione negoziale: vi si arrivò nel 1956 con il riconoscimento franco-spagnolo dell'indipendenza del Marocco, ad eccezione di alcune città: Tangeri fu restituita alla sovranità marocchina solo alla fine del 1956, mentre per Tarfay si dovette aspettare il 1958.
Nel 1957 Mohammed V fu nuovamente riconosciuto sovrano e richiamato dall'esilio. Quando morì, per un attacco cardiaco nel 1961, gli succedette il figlio, con il nome di Hassan II: il potere del sovrano era molto debole e per rafforzarlo egli adottò ben presto una politica di forza. L'anno successivo al suo insediamento al trono fu approvata una nuova costituzione e nel 1963 si tennero le prime elezioni nazionali. La costituzione fu sospesa da re Hassan II nel 1965 a seguito di sollevazioni popolari, causate sia dalla situazione politica sia da un grave crisi economica.
Quanto a politica estera, nel 1963 il Marocco intraprese le ostilità con l'Algeria a seguito di dispute territoriali: era la Guerra della sabbia. Sul fronte interno il re perseguì una dura repressione contro ogni forma di opposizione nel paese, al fine di consolidare il proprio potere; in quello che è conosciuto come il periodo degli Anni di piombo, Hassan II subì due tentativi di colpo di stato e un attentato tra il 1971 e il 1972.
Nei primi anni settanta emerse l'evidente importanza economica dei ricchissimi giacimenti di fosfati presenti nel Sahara Occidentale; la politica marocchina motivò fortemente la popolazione a stabilirsi in quella regione: fu la cosiddetta "Marcia Verde". Senza spargimento di sangue, già nel 1976 due terzi del territorio sahariano erano annessi al regno, mentre la parte restante fu occupata dalla Mauritania. L'annessione non è ancora oggi stata riconosciuta dal Fronte Polisario, né da diversi stati africani: la popolazione locale, i sahrāwī, invocano il diritto all'autodeterminazione dei popoli.
Nel 1981, a seguito della decisione del re di concedere al Fondo Monetario Internazionale l'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, la popolazione insorse: il sovrano scelse il pugno di ferro e inviò i carri armati per placare la Rivolta di Casablanca, causando centinaia di morti e migliaia di feriti. I tumulti tuttavia si protrassero, mentre il malcontento dilagava: solo negli anni novanta ci fu una distensione dei rapporti tra il monarca e i marocchini, con l'istituzione della "Commissione per la Verità e Riconciliazione", per investigare nei casi di mancato rispetto dei diritti umani; a seguito dell'alleanza con gli Stati Uniti, il Marocco fu poi uno dei primi paesi islamici a riaprire i rapporti con Israele: per contro questo causò un allontanamento dal resto del mondo arabo.
Il Marocco affrontò le minacce dei fondamentalisti islamici a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, nonostante il re godesse di un vasto prestigio nella comunità religiosa, in quanto discendente diretto del profeta Maometto.
Nel 1986 iniziarono i lavori per la costruzione dell'enorme moschea Hassan II, a Casablanca: l'intenzione era di aprirla in occasione del sessantesimo compleanno del monarca, nel luglio del 1989; in realtà i lavori si protrassero fino al 1993, in larga parte finanziati dalla cittadinanza. Successivamente, anche per le pressioni internazionali, il re liberò oltre 2000 oppositori politici, e nel 1994, dopo averlo graziato, permise il ritorno nel paese ad uno dei suoi principali oppositori politici, il socialista Mohamed Basri. Questo valse al paese una serie di accordi commerciali preferenziali con l'Unione Europea, firmati nel 1995.
Nel 1997 Hassan II ottenne il consenso dell'opposizione per una nuova costituzione. Le elezioni di quell'anno furono vinte dal principale partito di opposizione, l'"Unione Socialista delle Forze Popolari", a cui fu affidata la formazione e guida del nuovo governo: tra le prime azioni intraprese ci fu la riapertura con l'Algeria, con la quale le relazioni erano interrotte da oltre cinquant'anni.intendevano frapporsi alla influenza spagnola sulla regione. Nel 1904, con l'avallo della Gran Bretagna che in cambio ottenne di poter estendere la sua influenza sull'Egitto, Francia e Spagna decisero di dividersi la sfera d'influenza sul paese. A questo accordo si oppose però la Germania che offrì il suo aiuto al sultanato. La situazione di stallo si risolse con la conferenza di Algeciras del 1906, che istituiva un controllo internazionale sul Marocco, a garanzia degli interessi economici dei paesi europei. Nel 1908 ‘Abd al-‘Azī´z fu deposto per la sua debolezza, prima dai nobili del sud e poi dagli ulema di Fez, che fecero salire al trono il fratello maggiore ‘Abd al-Hafīz.
Nell'estate del 1911 scoppiò la crisi di Agadir tra Francia e Germania che portò i tedeschi ad inviare la Panther, nel porto della città atlantica: sembrava il preludio di una nuova guerra tra le due potenze. La crisi fu invece risolta per via diplomatica, con il riconoscimento tedesco del protettorato francese sul Marocco e concessioni territoriali alla Germania in Congo.
Il 30 marzo 1912 con il trattato di Fez il sultano alawita ‘Abd al-Hafīz accettò di riconoscere la condizione di protettorato del Marocco: il regno diventava a tutti gli effetti una colonia francese; la Spagna conservava il controllo diretto su alcune parti del paese, come il Rif, Tarfaya e Ifni. A causa delle rivolte scoppiate in tutto il paese, ‘Abd al-Hafīz dovette abdicare: gli succedette il fratello Yusef ben Hassan.
Il trattato fu come un segnale di via libera all'insediamento di decine di migliaia di francesi: in breve tempo fondarono numerose nouvelle villes e sotto le direttive del governatore Lyautey, furono costruite strade, ferrovie e acquedotti. Ebbe luogo anche la riorganizzazione amministrativa del paese che, pur sempre politicamente unito, fu diviso in tre regioni d'influenza:
il protettorato francese, governato da Rabat, dove risiedeva il sultano
il protettorato spagnolo, governato da Tétouan, dove risiedeva un califfo nominato dal sultano
Tangeri, città internazionale
La Francia reagì alle rivolte che scoppiavano un po' in tutto il paese occupando Marrakech e Agadir. Iniziò un periodo di rivolte e susseguenti repressioni delle autorità francesi, che ottennero il controllo delle città ma non delle campagne. Nel 1920 la rivolta di alcune tribù del Rif, costata la vita ad oltre 15.000 soldati spagnoli, diede origine alla Repubblica del Rif indipendente: sotto la guida del condottiero Abd el-Krim, resistette a francesi e spagnoli fino alla metà degli anni '30. Per sedare la rivolta dovettero intervenire pesantemente i francesi, forti di un contingente di circa 100.000 soldati: la campagna durò almeno fino al 1934 e costò alla Francia la perdita di almeno 30.000 uomini.
Nel 1927 Yusuf morì e gli succedette il figlio Mohammed ben Yusef, che salì al trono come Mohammed V.
La Francia impose sul Marocco la propria amministrazione diretta, sulla falsariga del modello applicato nella vicina Algeria. Allo stesso tempo iniziò una politica che prevedeva il riconoscimento delle specifiche diversità culturali delle tribù berbere, attirandosi per questo l'accusa da parte della componente araba del paese di voler dividere il Marocco in due.
L'occupazione tedesca della Francia nel 1940, con la conseguente creazione dell'armata di resistenza francese in Africa sotto il comando del generale Charles De Gaulle e lo sbarco delle truppe alleate (specie americane) in Marocco nell'autunno 1942, portarono all'entrata in guerra di truppe marocchine che, al fianco degli alleati, parteciparono alle campagne in Italia, Francia e Germania.
Nel 1944 fu fondato il partito nazionalista Istiqlal, il cui programma puntava esplicitamente all'indipendenza del paese dalla Francia; il partito ottenne il sostegno della componente araba Il 23 luglio 1999 Hassan II morì e il giorno 30 gli succedette il figlio, eletto con il nome di Mohammed VI; sin dall'inizio del suo regno fu chiara la sua volontà di spianare le asperità che col tempo il padre aveva interposto tra sovrano e popolazione.
Nel 2000 il Marocco impedì lo svolgimento del referendum per l'autodeterminazione del Sahara Occidentale inimicandosi l'Algeria, sostenitrice del Fronte Polisario. Sempre nello stesso anno, come forma di sostegno alla lotta del popolo palestinese, il Marocco rompe le relazioni diplomatiche con Israele.
Il 30 luglio 2001 Mohammed VI annunciò la creazione dell'Istituto Reale per la Cultura Berbera: in Marocco il berbero è parlato da circa 6 milioni di persone, pari al 40% circa della popolazione, ma fino ad allora nelle scuole si usava solo l'arabo e il francese.
Le elezioni del 2002 furono vinte ancora dai socialisti, anche se il quadro politico si andava complicando, vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti politici. Furono approvate importanti riforme dal governo, tra cui le prime elezioni amministrative del paese e il Mudawanna, un insieme di leggi in materia di diritti delle donne.
Nel 2002 Mohammed VI sposa l'ingegnere informatico Salma Bennani, che viene insignita del titolo ufficiale di Principessa (per la prima volta nella storia della monarchia alawita), con il nome di Lalla Salma.
Nel 2003 il Marocco si esprime contro l'intervento anglo-americano in Iraq, segnando in questo modo un raffreddamento nelle relazioni con i suoi tradizionali alleati occidentali.della società marocchina e del sultano, che per questo nel 1953 fu obbligato a lasciare il paese.